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UA93 – [parte III] – vendere l’interpretazione messianica: “I LIBRI”


UA93, la rivolta, il sacrificio dei passeggeri e il mito dell’Armageddon...



UA93 – [parte III] – vendere l’interpretazione messianica: “I LIBRI”

Testi di riferimenti: “Flight 93 revealed” – Rowland Morgan – Robinson edizioni; “La fabbrica del terrore” – Webster Griffin Tarpley – Arianna Editrice; "Among the Heroes" - Jere Longman - HarperCollins edizioni; "Let's Roll" - Lisa Beamer - Tyndale House edizioni; svariati autori di articoli sulla rete.

A loro tutto il mio più sentito ringraziamento per le informazioni che han saputo aggregare, analizzare, pubblicare.

INTRODUZIONE
UA93, la rivolta, il sacrificio dei passeggeri e il mito dell’Armageddon, del Giudizio universale, della battaglia finale tra il Bene e il Male… ovvero come la storia ufficiale non può fare a meno dei venditori di social-soap-opera.

Politica e media nei giorni a seguire il disastro, hanno venduto e propagandato un’interpretazione ammantata di significato mistico-religioso al pubblico, facendo particolarmente leva sui
“già-pronti-sentimenti” dei milioni di Cristiani evangelici americani.

L’operazione, ovviamente, è quindi stata allargata al pubblico del mondo intero, tramite dichiarazioni, libri trasmissioni Tv e film: tramite cioè tutta quella pletora di strumenti di propaganda normalmente utilizzati per influenzare e indirizzare le masse.

Del resto, come lucidamente illustra Tarpley, l’equazione “zimbelli-talpe-tecnici professionisti-rete di comando” non è mai priva del settore pubblicitario (consapevole o meno, non importa). Da preparare l’opinione pubblica a giustificare pretesti, fino a distorcere la realtà creando ad arte campagne d’odio… il settore ‘propaganda&lavaggio del cervello’, da sempre riveste un ruolo di prima grandezza (e servilismo).

VENDITORI, PRODOTTI, BUSINESS, BUGIE
Appena nove giorni dopo i fatti del 911, il Presidente G.W. Bush, prima ancora di pronunciare le parole “war on terror”, annunciando così l’inizio di un nuovo modo di intendere politica, diritti e convenzioni, inserisce nel suo discorso un significativo accenno alla “storiella” della rivolta dei passeggeri, accreditando – con l’autorevolezza (sic) della parola di Presidente – le ‘telefonate’ di Todd Beamer.

Bush inizia infatti il suo discorso, elogiando “il coraggio dei passeggeri che hanno assaltato i terroristi per salvare altre vite umane a terra. Passeggeri come un uomo eccezionale di nome Todd Beamer” (“the courage of passengers who rushed terrorits to save others on the ground. Passengers like an exceptional man named Todd Beamer”).

Ancora nessuna indagine era stata conclusa (FBI, CIA e altri ancora condividevano con buona parte dell'opinione pubblica, l'idea, la possibilità che UA93 fosse stato abbattuto in volo da caccia americani in almeno un significativo gesto di capacità do reazione e efficienza militare) eppure, G.W.Bush, già ufficializzava la conclusione (e quindi l’8 novembre 2001, sempre G.W.Bush arrivava addirittura a citare testualmente la “famosa frase” attribuita a Beamer: “let's roll", rendendola così a prova di smentita).
Le danze erano aperte, la strada tracciata: il culto delle telefonate e della rivolta confezionato e pronto per l’uso, con tanto dei media a far a gara a chi meglio riuscisse a piazzarne la valenza (pseudo)religiosa. Telefonate, e rivolta dei passeggeri che una volta vendute tramite la campagna stampa dei media, diventano ufficialmente Verità Insindacabile, esattamente come le Sacre Scritture... basta volerci credere...

La catena di vendita si articola su più passi:

- le varie interviste passate in televisione e/o sui giornali (a parenti dei passeggeri, ai boss della Verizon, etc)
- la traccia “iniziale” della trama, da parte del Post-Gazzette
- la scrittura “completa”, la benedizione, del soggetto da parte del NewsWeek/ Washington Post (3/dicembre/2001)
- la pubblicazione di libri “scritti” dai parenti delle vittime
- la produzione e la diffusione di un vasto repertorio di film di propaganda Hollywood-style [che presenterò nel prossimo articolo]

Post Gazzette – i giornali
Sin da subito dopo il 911, i giornalisti del Post-Gazzette, vengono sguinzagliati in giro a raccogliere notizie a Shanksville e nei dintorni, e ovviamente ad intervistare – fin nei minimi dettagli, rasentando quasi il morboso – i parenti delle vittime e quanti altri collegati alla tragedia di UA93.
In particolare, la Post-Gazzette, si sofferma su Todd Beamer (cristiano evangelico e giocatore di football), al quale mettono in bocca la recita del Salmo 23 e del Padre Nostro, ad esempio.
"He asked her to say the Lord's Prayer and 23rd Psalm with him

Newsweek/MSNBC – i giornali
Innanzitutto, qualche informazione sulla propietà e le ‘liason’ del Newsweek.
E’ una divisione del Washington Post (...il passaparola delle 'gole profonde' lo identifica come “la voce della CIA”...).
Ha 21 milioni di lettori in 190 paesi.
La versione online, MSNBC, è di propietà del gruppo Microsoft Corporation (che versa abbondanti oboli di supporto alla campagna repubblicana di Bush) e della General Electric (che produce e vende armi, in particolare modo alla Difesa americana, con tanto di business plurimilionario).

Il 3 dicembre, sul Newsweek, appunto, la storia viene pubblicata: completa di tutti i dettagli importatnti per la sceneggiata: terroristi arabi, telefonate, rivolta, ‘let’s roll’, e quant’altro; non dimenticandosi di pestare il tasto sulla valenza religiosa: i passeggeri in rivolta, praticamente vengono trasformati nei nuovi ‘crociati’. Nessuna informazione circa il fatto che le forze aeree fossero allertate e potessero intervenire, viene minimamente citata.
[vedasi precedente post su UA93-la storia ufficiale, ad esempio]

Scopo infatti dell’articolo del Newsweek, era quello di puntare e far rislatare il “dramma umano” dei passeggeri a bordo... ovvero seminare e raccogliere dal campo del fondamentalismo evangelico cristiano americano.

Lisa Jefferson – i personaggi
Buona parte dell’articolo del Newsweek, si basa sulle parole di Beamer all’operatrice (“supervisor at the Verizon Airfone office in Oak Brook”), Lisa Jefferson.
Telefonate non registrate dall’operatice.

Telefonate di Beamer, che si basano su un'unica fonte di validazione: la Jefferson appunto.
Da notare inoltre che, per quanto glielo avesse promesso, la Jefferson non avvisa la moglie di Beamer della telefonata ricevuta.

Alla Jefferson, verrà comunque – e inspiegabilmente – riconosciuto un “Excellence Award” per come ha saputo gestire la situazione quel maledetto 911.

Per quali motivi abbia ricevuto l’Award, resta tutto da capire.
La Jefferson infatti:
- non ha provveduto a chiedere le informazioni che il manuale della GTE prevede (almeno cioè cercando di rivolgersi ad un membro dell’equipaggio, cioè a personale qualificato, ma si è accontentata di un semplice “qualunque” passeggero)
- non ha provveduto a mettere in linea il marito con la moglie
- non ha avvisato la moglie di Beamer, nonostante l’avesse promesso
- non ha provveduto a registrare la conversazione
- non ha mai prima di allora sentito la voce di Beamer, e quindi non ha alcuna possibilità di garantire che la voce ascoltata appartenesse veramente a Todd Beamer.

Ma un merito Lisa Jefferson ce l’ha. E cioè quello di aver pubblicamente dichiarato di credere che Dio in persona l’abbia scelta per ricevere quella telefonata.

Lisa Beamer – i personaggi
Nell’olimpo dei testimoni-di-insindacabile-Verità, Lisa Beamer, moglie di Todd, viene lanciata direttamente dal Presidente degli Stati Uniti G.W. Bush, il 20 settembre 2001 quando, dopo aver elogiato il gesto dei passeggeri, pronuncia le seguenti parole:” vogliate essere così gentile da dare un caloroso benvenuto a Lisa Beamer, presente qui stasera” (“would you please help me welcome his wife Lisa Beamer here tonight?”).[Flight93 Revealed; pag. 5]

Da quel momento, Lisa, diviene una “star” per i media. Che nemmeno il marito abbia voluto parlarle a distanza di pochi istanti dalla morte, non importa. L’importante e farle vendere lo slogan del marito: “let’s roll”.

E chi meglio di lei, mai potrebbe? Come il marito, la anima una forte componente religiosa.
Allo show tv della NBC “Dataline”, dichiara: “Sapete, come ha detto il Signore nel Padre Nostro, bisogna perdonare chi ci ha fatto del male. Todd ha di sicuro perdonato quella gente per le azioni che han compiuto, le peggiori immaginabili” ( “You know, in the Lord’s Prayer, it asks us to forgive our trespasses as we forgive those who trespass against us. Todd was forgiving those people for what they were doing, the most horrible thing you could ever do to someone”).

Lisa, inizia la sua carriera letteraria (remunerata), con la prefazione ad una pubblicazione evangelica: “A reason for hope in a time of tragedy”.
[Crossway books; 2001]

Sulle Tv spopola (la CNN trasmette addirittura una diretta da casa sua per Natale).

Da instancabile alleata della Casa Bianca, ha pontificato il piano di compensazione di 7 billioni di dollari del governo federale, e accettato la quota che le spetta.

Si è fatta fotografare all’inaugurazione di una “decalcomania” riportante la scritta “let’s roll” su un caccia dell’USAF F-16 ( USAF e aerei che hanno avuto un ruolo, come minimo ambiguo il 911, giorno in cui suo marito è morto).

Assieme a Ken Abraham ha messo la sua firma (remunerata a parecchi zeri), per un libro ( “Let’s Roll”), pubblicato in 1 millione di copie.
Casa Editrice Tyndale, che al suo attivo vanta una collana (“The Left Behind”) di racconti sulla vita sulla terra dopo il ritorno di Gesù Cristo.

“Let’s Roll” – il libro
Che “Let’s Roll” (il libro), sia pura propaganda della Casa Bianca, è evidente dal nome del co-autore.
Abraham infatti, è di casa presso il QG del Dipartimento della Difesa: già precedentemente aveva scritto un altro libro assieme ad un’altra vedova ( guarda il caso... la signora Payne, il cui marito Payne Stewart era morto nello schianto del proprio aereo, dopo aver perso conoscenza mentere volava ed essere andato fuori rotta. Un fuori rotta, che non era passato inosservato né ai controllori di volo, né alle forze aeree militari, che erano intervenute ad intercettare il suo volo, assicurandosi che non si schiantasse su zone abitate ).

Ma oltre quello, Abraham, è stato anche autore di parecchi libri a carattere religioso: “Hot Trax Devotion for Guys” ad esempio, oppure quelli pubblicati per il telepredicatore dell’apocalisse e guerrafondaio John Hagee: “The Beginning of the End”; “From Daniel to Doomsday”; “The Countdown Has Begun”; “Jerusalem Countdown”.

Nel “suo” libro, Lisa Beamer, qualche spunto interessante è comunque rintracciabile, seppur schiacciato nella morsa di doversi adattare alla storia ufficiale.

Ad esempio, Lisa racconta che era imbufalita con il suo cellulare per non aver ricevuto chiamate da suo marito, mentre ormai era di dominio pubblico che da UA93, un sacco di passeggeri avessero parlato coi loro cari (la Jefferson, malgrado la promessa, non l’aveva avvisata. Lisa fu avvisata solo 4 giorni dopo il 911, da Nick Leonard responsabile della UA).
Imbufalita al punto di "farsi sfuggire" la frase: “Todd era un fanatico dei gadget che si portava appresso sempre 2 cellulari – dovevo praticamente quasi fare a botte per toglierglieli di mano quando eravamo in vacanza - … se fosse stato in un qualsiasi problema… avrebbe chiamato” (“Todd was a gadget nut who carried two cellular phones with him constantly – I nearly hat to wrestle those phone out oh his hands every time we went on vacation… if Todd was… in any trouble, he’d call”).
[“Let’s Roll; pagina 5]

Nick Leonard, avvisando Lisa che suo marito aveva effettivamente telefonato, dice: “ l’FBI ha tenuto la telefonata secretata fino a che non han potuto analizzare il materiale. Adesso l’han resa pubblica” (“The FBI has been keeping the information private… untill they’ve had the opportunity to review the material. But now they’ve released it”).
Tenendo conto che la telefonata non era nemmeno stata registrata… cosa ha dovuto analizzare l’FBI?

E se effettivamente l’aveva tenuta secretata, come mai Larry Ellison – Dirigente della Oracle, compagnia per la quale Beamer lavorava – il 13 settembre 2001 già sapeva i contenuti della telefonata?
Sarà mica perché il buon Ellison già il 12 settembre compariva in televisione e dichiarava la necessità di introdurre (cosa che la sua Compagnia era in grado di fare, dietro lauto pagamento) una Carta di Identità per tutti i cittadini americani?
[KPIX-TV, San Francisco]

Ancora dal suo libro, Lisa ci fa sapere che quando la Jefferson racconta delle preghierine di Todd, a lei viene in mente solo di dichiarare: “Non ho mai sentito Todd recitare il Padre Nostro in situazioni di stress. Il Salmo 23 non è mai stato un “mantra” che Todd fosse solito recitare spesso”.
(“I’d never before heard of Todd reciting the Lord’s Prayer in pressure situations. Interestingly, Psalm 23 wasn’t a mantra Todd recited often”).[“Let’s Roll; pagina 211]

Sempre dal suo libro, è interessante notare cosa scrive a proposito del luogo dell’impatto: “I federali non ci han permesso di avvicinarci troppo al luogo dell’impatto. NON HO VISTO UN SOLO PEZZO DI AEROPLANO DA NESSUNA PARTE. Le autorità han dichiarato di aver recuperato alcune parti di motore... ...Ben poco può essere trovato. Tutto quello che resta di UA93 è ben seppellito sotto terra” (“The Federal authorities wouldn’t allow us to get too close to the actual spot where the plane had struck the ground. I DIN’T SEE A SINGLE PIECE OF AIRPLANES ANYWHERE. The Authorities said that they had found a few engine parts… …Little could be found. Anything that remained of Flight 93 was buried deep in the ground”).
[“Let’s Roll; pagina 231]

“Among the Heroes” – il libro
Scritto da Jere Longman, giornalista sportivo del New York Times. Pubblicato dalla HarperCollins ( dal 1989 di propietà di Ruperth Murdoch ).

Per scrivere questo libro, Longman si è avvolso di centinaia di interviste condotte coi familiari delle vittime, investigatori e altre figure di spicco e testimoni vari.

Non è un libro che va in contrasto con le teorie ufficiali. Anzi. Ma nonostante questo, alcuni passaggi risultano importanti: ovvero, quando il troppo è troppo, qualche spiffero di verità comunque esce.

Longman, infatti, nel suo libro si è permesso di scrivere frasi come: “tante cruciali domande circa gli ultimi minuti del volo, rimangono senza risposta” (“many crucial questions about the final minutes of the flight remain unanswered”).
Oppure, si può far notare come Longman, abbia avuto il coraggio di riportare nero su bianco, le parole della prima persona ad accorrrere sulla scena a Shanksville, Pete Purbaugh: “l’unica persona che può rivendicarsi come testimone del “crash” ( NOTA BENE:"crash" è scritto tra virgolette anche nell’originale!!!) dell’aeroplano, corse sul posto e rimase sopreso di domandarsi dove fosse l’aeroplano:’INCREDIBILE’ Purbaugh ha detto, ‘ QUALCOSA DI COSI’ GRANDE SPARPAGLIATO COSI’ IN FRETTA. NON C’ERA NULLA’” (“the only claiment to have eyewitnessed the “crash” ran to the site and wondered where the plane was. ‘It was unbelievable’ Purbaugh said, ‘Something that big had scatterd that quick. There was nothing there”).
[Among The Heroes; pag 214]

Nel suo libro ha riportato anche le parole del coroner del Somerset County, Wallace Miller: ”se non lo aveste saputo, avreste potuto pensare che non ci fosse nessuno sull’aeroplano… avreste pensato che li avessero buttati dall’alto da qualche parte” (“if you didn’t know, you would have thought no one was on the plane… you would have thought they dropped them off somewhere").
[Among The Heroes; pag 216, 217]
Come riportavo, per quanto Longman abbia avuto il coraggio di riportare queste e altre informazioni, il suo resta un libro che segue la traccia ufficiale; che non si interroga veramente; che evita di porsi domande vere e proprie.

Resta una valida lettura, anche se appunto, non si interroga sulla diffusione sul terreno dei resti ( anche controvento); non indaga sui reperti riportati alla luce ( do you remember bandana? Oh LOL!!!); non interroga i testimoni che han visto altri aerei sui cieli di Shanksville quel giorno; né pone domande sul mancato intervento dei caccia americani.

“Hero of Flight 93: Mark Bingham” – il libro su Mark Bingham
Il 15 settembre 2002, esce il libro sul giocatore di rugby Mark Bingham.
Il libro è scritto da Jon Barrett.

Anche Jon Barrett, tra l’altro, è autore di scritti a sfondo decisamente religioso, come ad esempio “Faith: stories of belief and spirituality”.

Mark Bingham, per la storia ufficiale, è uno di quei passeggeri che sicuramente ha partecipato alla rivolta contro i dirottatori. Essendo un giocatore di rugby, la cosa almeno può suonare plausibile... un pò di forza fisica non guasta nell'assaltare un gruppo di dirottatori, no?

Praticamente quasi tutto il materiale utilizzato per la stesura del libro, viene fornito all’autore dalla madre: Alice Hoglan ( all’epoca impiegata alla...UA!!! piccolo il mondo, eh?!)

Di Bingham, è utile anche ricordare il testo della telefonata:
Chiamante: “ma’? qui è Mark Bingham che parla”
Caller:Mom? This is Mark Bigham."
Chiamante: “volevo farti sapere che ti voglio bene”
Caller: "I want you to know that I love you".
Chiamante: “ sono sul volo da Newmark a San Francisco e ci sono tre tipi che si son impossessati dell’aereo e dicono di avere una bomba”
Caller:"I'm on a flight from Newark to San Francisco and there are three guys who have taken over the plane and they say they have a bomb."
Alice:”chi sono questi tipi?”
Alice: "Who are these guys?"
Chiamante: “(dopo un apausa) mi credi, vero?”
Caller: (after a pause) "You believe me, don't you?"
Alice: “ si, Mark. Ti credo. Ma chi sono quei tipi?”
Alice: "Yes, Mark. I believe you. But who are these guys?"

Surreale, non è vero?

“Your father's voice” - Liz Glick
Nel 2004 è il turno di Liz Glick, vedova di Jeremy Glick, a uscire con una sua pubblicazione per commemorare il marito: “your father’s voice”, scritto da Dan Zegart.

Nulla di particolare da segnalare per il libro, ma per la Lyz Glick, bisogna ricordare come sia al Pittsburgh Post-Gazzette, sia alla CNN ("Passenger Jeremy Glick called his wife Liz and in-laws in New York on a cell phone to say the plane had been hijacked"), abbia sostenuto che le due telefonate di suo marito sarebbero state fatte da un telefono cellulare (che i telefoni cellulari non possano chiamare e mantenere conversazioni a quelle altezze e velocità: è un dato di fatto - all’epoca ancora di più - sul quale esiste molta documentazione in rete: ad esempio QUI).

E citando i telefoni cellulari e senza troppo stare a evocare il nome di Dio... finisce un po’ ai margini delle nostra recensione e della propaganda.

Attualmente tutte le versioni riportano che le chiamate fatte da Jeremy siano partite dagli airphones. Ma le dichiarazioni restano a seminare dubbi.

“Fighting Back: Living Life Beyond Ourselves” - Deena Burnett
Deena Burnett, vedova di Tom, ex addetta di volo della Delta Airlines, pubblica il suo libro nel 2006: “ Fighting Back: Living Life Beyond Ourselves ”.

Nel 2004, giusto per andare sul sicuro nel dichiarare la propria appartenenza sia politica sia religiosa, fa pervenire (e leggere addirittura prima che Rudolph Giuliani abbia la parola) una dichiarazione infarcita di fede Cristiana, alla Convenzione Nazionale Repubblicana.

Sulla fede della Burnett, non è possibile far sorgere alcun dubbio, se addirittura su Internet si trova simile materiale: LINK.

Della Burnett però, è anche bene ricordare l’insistenza con la quale ha sempre sostenuto che le telefonate fattegli dal marito, provenivano da telefoni cellulari.

Sul sito della FONDAZIONE DELLA FAMIGLIA di Tom Burnett, ad esempio, si insiste a riportare ciò che si è vissuto in prima persona. Ed essendo fatti drammatici, è anche umanamente difficile dimenticarsene. Nonostante ciò, a qualcuno fa comodo "smentire".
La storia ufficiale infatti, con il sigillo di "autorevolezza" del processo Moussaoui, arriva a sostenere che solo due telefonate tra tutte quelle fatte dal valo UA93, siano state fatte da telefoni cellulari (Cee Cee Lyles e Ed Felt).

“Called” – Lisa Jefferson
Mi tocca ancora tornare a parlare della lei in quanto, la "meritevole di Excellence Award" per non aver mantenuto la parola data ad un passeggero prossimo alla morte e per non aver registrato la telefonata ricevuta, nel 2006 Lisa Jefferson dà alle stampe un libro scritto per lei da Felicia Middlebrooks (anchorwoman evangelica della CBD radio station di Chicago), dal titolo che è tutto un programma intriso di fede religiosa e doppiosenso: “Called”!!! ( Chiamata!!!... chiamata sì, ma non registrata sarebbe da aggiungere!).

Da notare che il libro è stato pubblicato da Moody’s, il cui motto è: “ Proclamare il Vangelo di Cristo e una visone mondiale Biblica…etc etc”(“The vision of Moody Publishers is to proclaim the gospel of Jesus Christ and a biblical worldview in such creative and powerful ways that individuals worldwide will live in increasing measure as His fully devoted followers. Our mission is to educate and edify the Christian and to evangelize the non-Christian by ethically publishing conservative, evangelical Christian literature and other media for all ages around the world; and to help provide resources for Moody Bible Institute in its training of future Christian leaders”).
Scopo del libro? A parte promuovere se stessa (e far cassa): ovviamente propagandare la Fede con la F maiuscola, e quindi partecipare alla propaganda ufficiale.

Il libro infatti ha come obiettivo quello di raccontare la vita di Lisa, illustrando come “la sua vita sia stata trsformata, semplicemente rispondendo alla telefonata di Todd Beamer. La Jefferson ci passa la sfida... ...dobbiamo essere preparati a rispondere alla chiamata di Dio” (“her life transformed, simply by answering Todd Beamer’s call. Jefferson sends a stirring challenge... ...we must be prepared to answer God’s call”), come espressamente scritto nella sinopsi del libro.

Conclusioni:
Allora, questa versione ufficiale e che non vuol sentire smentite su cosa poggia? Di cosa si nutre? Come si auto-replica? Propaganda. Tanta propaganda. E tutta infarcita di fondamentalismo religioso evangelico cristiano.
Del resto, a gente già abituata a “credere” sulla parola ( dalla verginità di Maria, alla reincarnazione corporea di Gesù, giusto per fare un paio di esempio ), è più facile far credere qualsiasi cosa purchè abbondantemente ripetuta e costantemente ammantata di mistero della fede.

E per ora, mi son limitato solo ai principali libri scritti sull’argomento. E i libri, come si sa, sono strumenti per pochi eletti. La massa va colpita con l’arma subliminale della televisione e del cinema!!! Infatti, libri a parte, la produzione di film sull’argomento UA93 è stata tanto copiosa quanto farcita di sviste, errori, implausibili interpretazioni e molta falsità.

Era mia idea iniziale, proseguire quest’articolo con anche una disamina sui film; ma vedo che l’articolo è già abbastanza lungo. Rimando quindi la trattazione a pellicole del calibro di “let’s roll: the story of flight 93”, “the Hamburg cell”, “the flight that fought back”, “flight 93: the movie” e “united 93” al prossimo articolo.

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