Un blog a disposizione dei 9/11 Truth Seekers come spazio virtuale dove aggregare le indagini e gli articoli dei differenti ricercatori in un unico contenitore.

Materiali a base di termite attiva scoperti nelle polveri dei collassi delle WTC del 9/11 2001 - [ parte II - Debunkati i debunkers ]

il poco spessore dei debunker... bye bye Attivissimo!!!




Normalmente non perdo tempo a seguire, leggere e ‘debunkare’ quello che scrivono i così detti debunkers: lo trovo una inutile perdita di tempo visti i passati esempi che questi “sostenitori delle V.U. a tutti i costi" sono riusciti a scrivere ( coprendosi molto sovente di ridicolo… “guidare una cinquecento è più facile che pilotare un Boeing” ad esempio, o come quando per anni se ne sono usciti con ‘affermazioni/dimostrazioni’ su come "il deposito di carburante presente nel WTC 7 abbia alimentato gli enormi incendi che devastarono l'edificio a tal punto da farlo crollare”, giusto per essere addirittura sbugiardati dal rapporto ufficiale del NIST sul WTC 7!!!).

Ma siccome la notizia delle analisi svolte sulle polveri recuperate nei pressi dei WTC sta facendo abbastanza scalpore e siccome i soliti ‘proni-alle-V.U.-costi-quel-che-costi’ anche questa volta han provato il vecchio giochetto di dare una scorsa veloce al documento e quindi uscirsene con un “letto e debunkato” ( che proprio nulla debunka, ma che anzi mette ancor maggiormente in risalto il vuoto e la capziosità delle loro parole ), ritengo opportuno aggiungere all’articolo iniziale queste righe dove mi permetto di contraddire le pie speranze dei ‘soliti noti’.

Sul blog del ‘clan’ dei sostenitori delle V.U., a firma Paolo Attivissimo, è apparso infatti questo articolo: “Rivista scientifica: "materiale termitico" nelle macerie del WTC” [riporto l'indirizzo, senza linkarlo per evitare pubblicità 'occulte': http://undicisettembre.blogspot.com/2009/04/rivista-scientifica-materiale-termitico.html ], contenente una serie di ‘critiche’ all’analisi pubblicata su Open Chemical Physics Journal.

Critiche principali redatte da PA sono:
1) critiche sui ricercatori
2) citazioni ‘a caldo’ di valutazioni di altri “tecnici”
3) critica a come funziona Open Chemical Physics Journal
4) critica a vecchi lavori di Steve Jones e Giulietto Chiesa

Andiamo con ordine a vedere un po’ più da vicino questi punti salienti.

Punto 1)
Critiche sui ricercatori
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Attivissimo scrive:
Alcuni di questi nomi saranno familiari ai lettori di Undicisettembre: Steven Jones e Kevin Ryan, per esempio, sono fra i più assidui assertori delle teorie di demolizione controllata del World Trade Center; Roberts e Gourley sono membri di associazioni che sostengono queste ed altre teorie di complotto riguardanti gli eventi dell'11 settembre 2001”.
E poco sotto: “L'articolo dell'Open Chemical Physics Journal è quindi significativo, perché sembra dare un inizio di base scientifica a questa tesi”.

Ovvero: non potendo addentrarsi nel merito delle capacità e delle qualifiche dei ricercatori coinvolti, Attivissimo ( ‘noto’ ex-dj ) cerca di sminuirne il valore affibbiandogli l’etichetta di ‘cospirazionisti-a-tutti-i-costi’.

Ma così facendo compie ben due errori:

A: il fatto di non credere alle V.U. non inficia di per sé alcuna ricerca scientifica.

B: come spesso avviene per i debunker, prende in considerazione solo ciò che gli torna utile, dimenticando così di citare qualifiche, esperienza e capacità degli altri ricercatori coinvolti ( Niels H. Harrit, Jeffrey Farrer, Daniel Farnsworth, etc ). Se ne deduce che quel “sembra dare un inizio di base scientifica” è del tutto fuori luogo e capzioso.

Risultato? Pessima figura e un leggero filo di malafede!

Punto 2)
citazioni ‘a caldo’ di valutazioni di altri “tecnici”
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Attivissimo scrive:
Tanto entusiasmo pare lievemente prematuro. Lascio la discussione dei dettagli tecnici al parere dei chimici di Undicisettembre, che stanno esaminando l'articolo, ma va segnalato il commento a caldo dei tecnici del James Randi Educational Forum.”

Prima di addentrarci sul commento… lasciatemi notare un paio di cosette:

A: se il commento è “a caldo”: vuol dire che trattasi di ‘risposta’ fornita in maniera subitanea o quasi, quindi senza il supporto di aver impegnato del tempo a rifletterci sopra… e questo già la dice lunga sul valore di una tale replica!

b: applicando lo stesso metro di Attivissimo, andiamo a scoprire qualcosa in più su questo fantomatico James Randy... potremmo scoprirne delle belle, come ad esempio che:

-che James Randi è un illusionista http://it.wikipedia.org/wiki/James_Randi (e divulgatore scientifico )

-che James Randi Randi è stato tra i fondatori e principali membri dello CSICOP (Comitato per l'Investigazione Scientifica delle Affermazioni sul Paranormale), oggi CSI (Comitato per l'Indagine Scettica)… padre putativo dell’italiano CICAP... bbbrrrrr un brivido!!!!

-che la James Randi Educational Foundation, appoggiata da scienziati e studiosi, conduce e/o finanzia ricerche che riguardino il paranormale, l’occulto e il soprannaturale ( come ci informa il CICAP stesso!)
…ma che ci piglia ilparanormale con il 9/11, boh???

-che il James Randi Educational forum ospita fanatici sostenitori delle V.U. ( con tanto di incongruenze, catene di inverosimili coincidenze e quant’altro di dubbio )

Quindi che dire... seguiamo il ‘metodo Attivissimo’ ed utilizziamo due pesi e due misure???

Inoltre,entrando nel dettaglio della ‘controanalisi a caldo’, Attivissimo scrive che:
i tecnici del JREF notano che c'era un'altra cosa che al WTC conteneva ossido di ferro (ruggine) e alluminio: la struttura stessa degli edifici”.

Le Torri Gemelle, infatti, erano costruite in acciaio (ossia ferro e carbonio) e rivestite in alluminio, e le vernici protettive anticorrosione che si applicano all'acciaio spesso contengono alluminio e ossido di ferro”.

Per non parlare del fatto che gli arredi degli uffici presumibilmente includevano parti in alluminio e del fatto che quella mattina furono aggiunte alle Torri Gemelle grandi quantità di alluminio: quello degli aerei.”.

Detta così, è come stupirsi di aver trovato sabbia nel deserto o acqua nel mare.

Senza addentrarci nelle qualifiche dei generici “tecnici” del JREF, non si può non notare come:

sembrerebbe proprio che né attivissimo, né i fantomatici “tecnici” sul JREF si siano almeno degnati di leggere fino in fondo la ricerca scientifica pubblicata.

Infatti in tale ricerca, la possibilità che vernici ed altro possano aver rivestito un ruolo nei valori misurati, è stata presa in considerazione eccome, come si può benissimo leggere a pg.7 e seguenti:
Initially, it was suspected these might be dried paint chips, but after closer inspection and testing, it was shown that this was not the case.
Several paint samples were also tested and in each case, the paint sample was immediately reduced to fragile ashes by the hot flame. This was not the case, however, with any of the red/gray chips from the World Trade Center dust
”.

Ed in special modo, tutto il punto 7 della ricerca recita che:
7. Could the Red Chip Material be Ordinary Paint?
We measured the resistivity of the red material (with very little gray adhering to one side) using a Fluke 8842A multimeter in order to compare with ordinary paints, using the formula:
Specific resistivity = RA / L
where R = resistance (ohms);
A = cross-sectional area (m2);
L= thickness (m).
Given the small size of the red chip, about 0.5 mm x 0.5 mm, we used two probes and obtained a rough value of approximately 10 ohm-m. This is several orders of magnitude
less than paint coatings we found tabulated which are typically over 1010 ohm-m [31].
Another test, described above, involved subjection of red chips to methyl ethyl ketone solvent for tens of hours, with agitation. The red material did swell but did not dissolve, and a hard silicon-rich matrix remained after this procedure. On
the other hand, paint samples in the same exposure to MEK solvent became limp and showed significant dissolution, as expected since MEK is a paint solvent.
Further, we have shown that the red material contains both elemental aluminum and iron oxide, the ingredients of thermite, in interesting configuration and intimate mixing in the surviving chips (see Results, section 1). The species are small (e.g., the iron oxide grains are roughly 100 nm across) in a matrix including silicon and carbon, suggesting a superthermite composite. Red chips when ignited produce very
high temperatures even now, several years after the 9/11 tragedy, as shown by the bright flash observed and the pro duction of molten iron-rich spheres (see photomicrographs in Fig. (20) above). Correspondingly, the DSC tests demonstrate
the release of high enthalpy, actually exceeding that of pure thermite. Furthermore, the energy is released over a short period of time, shown by the narrowness of the peak in Fig. (29). The post-DSC-test residue contains microspheres in which the iron exceeds the oxygen content, implying that at least some of the iron oxide has been reduced in the reaction. If a paint were devised that incorporated these very
energetic materials, it would be highly dangerous when dry and most unlikely to receive regulatory approval for building use
. To merit consideration, any assertion that a prosaic substance such as paint could match the characteristics we have
described would have to be accompanied by empirical demonstration using a sample of the proposed material, including SEM/XEDS and DSC analyses
“.

ovvero: dopo aver svolto analisi quali misurazione della resistività, test di reazione comparata con solvente, test di ignizione, formazione di ‘micro sfere’ post ignizione, comparazione dei risultati e delle immagini che si ottengono con la termite commerciale, etc, dice espressamente che “se una vernice fosse utilizzata includendo questi materiali altamente energetici, essa sarebbe estremamente pericolosa una volta asciutta e soprattutto non risulterebbe idonea per poter ricevere un'approvazione regolare nell' uso edile".

Da notare inoltre come, sempre ammesso che quello che scriva Attivissimo sia corretto in merito al fatto che “le vernici protettive anticorrosione che si applicano all'acciaio spesso contengono alluminio e ossido di ferro”...sarebbe altrettanto bello e corretto se fornisse qualche link in merito al fatto che le WTC fossero state trattate esattamente come lui sostiene.

O bisogna credergli sulla parola??? Facciamo che no, visti i precedenti!

Comunque, sempre Attivissimo, e sempre allo stesso proposito, si permette di scrivere anche: “Prima di saltare alla conclusione clamorosa che si tratta di termite, andrebbero escluse sistematicamente tutte le altre possibili origini di questi risultati: ma questo non è stato fatto"...

...diciamo invece che quello che non è stato fatto, non è stato fatto da parte di Attivissimo: ovvero leggere compiutamente e fino in fondo la ricerca scientifica!!! ( vedasi anche oltre, al punto 4)

Punto 2)
critica a come funziona Open Chemical Physics Journal
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Attivissimo scrive:
Ma c'è un fatto che chi non frequenta le riviste scientifiche per lavoro probabilmente non sa: non tutte queste pubblicazioni sono uguali, esattamente come non lo sono i giornali generalisti. Come ci sono quotidiani autorevoli e giornali spazzatura, così ci sono riviste scientifiche di alto livello e riviste spazzatura. L'Open Chemical Physics Journal ricade, secondo i dati finora disponibili, in questa seconda categoria: questa rivista pubblica qualunque cosa, basta che l'autore paghi, e non c'è nessuna revisione significativa da parte di esperti”.

Ora,personalmente non mi addentro più di tanto in questa diatriba per il semplice motivo che l’intento del debunker è particolarmente chiaro ed evidente nella sua faziosità: non avendo né capacità tecniche, né prove o controanalisi per controbattere i dati scientifici pubblicati, Attivissimo si limita a cercare di sminuire la rivista peer-review!!!

Resto comunque in attesa di vedere finalmente pubblicato su Open Chemical Physics Journal, una ricerca scientifica di Attivissimo… visto che chiunque a detta sua può pubblicare lì quello che vuole...!!!!

Punto 4)
Critica a vecchi lavori di Steve Jones e Giulietto Chiesa
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Attivissimo scrive:
Zolfo al WTC, Steven Jones sbufala Zero e se stesso” e anche “Un aspetto interessante di questo articolo di Steven Jones è che smonta una delle tesi presentate dal video Zero di Giulietto Chiesa e Franco Fracassi”.

Oserei dire che qui praticamente è dove Attivissimo riesce a dare meglio di se stesso; infatti siccome non ha alcun elemento per controbattere i dati scaturiti da complesse analisi di laboratorio, che ti combina? Cerca di prendere, subdolamente, due piccioni con una fava.

A: cercando ancora di sminuire e denigrare la ricerca scientifica attribuendone in toto la paternità al solo Steve Jones ( e così facendo tralasciando appositamente il fior fiore degli altri ricercatori coinvolti ).

B: dimostrando di non riuscire a capire come questo sia esattamente il procedere di una ricerca scientifica: maggiori dati si hanno, maggiori spiegazioni possono essere fornite, anche ( e per questo c’è bisogno di onestà intellettuale ) se queste possono essere in contrasto con valori precedentemente discussi. Approfondire indagini e ricerche non vuol dire sconfessare il lavoro precedentemente fatto, soprattutto quando i nuovi dati non solo non smentiscono nulla delle precedenti analisi, ma anzi le corroborano e le rendono ancora più marcatamente significative!

Infatti, giusto per continuare a ribadire o che Attivissimo non ha letto tutta la ricerca, o che si ‘accontenta’ di citarne frasi prese fuori contesto o senza le conclusioni scritte, eccolo che riesce a riportare ( a supporto di questa sua opinione che i dati di questa ricerca sarebbe in contrasto con quelle precedenti ) la seguente frase: “I grandi picchi di calcio e zolfo possono essere dovuti a contaminazione dal gesso proveniente dal materiale in cartongesso polverizzato negli edifici.”.

Frase indubbiamente scritta nel ricerca (“The large Ca and S peaks may be due to contamination with gypsum from the pulverized wallboard material in the buildings”, a pagina 17), ma che trova il suo compimento alla fine del capitolo nel quale è inserita, dove viene espressamente scritto:
The existence of elemental aluminum and iron oxide leads to the obvious hypothesis that the material may contain thermite. However, before concluding that the red material found in the WTC dust is thermitic, further testing would be required.
For example, how does the material behave when heated in a sensitive calorimeter? If the material does not react vigorously it may be argued that although ingredients of thermite are present, the material may not really be thermitic
”.

ovvero dove espressamente i ricercatori dicono che a fronte dei valori fin a questo momento ottenuti, si rendono necessarie ulteriori analisi, quali ad esempio quelle di risposta al calore.
E che solo nel caso in cui il materiale no dovesse reagire in modo vigoroso al calore, per quanto siano presenti ‘ingredienti’ tipici della termite, tali materiali no implicherebbero la presenza di Termite ( pagina 19 ). E quindi l’analisi scientifica passa appunto a presentare i risultati ottenuti dalle analisi di reazione degli elementi al calore!

Che dire... anche in questo caso Attivissimo o si è limitato a leggere quello che voleva lui, o ha fatto citazioni estrapolate in malafede. Oppure, può sempre darsi che abbia letto ma che non abbia capito un'emerita fava!

Concludo come ho iniziato.
Facendo notare quanto poco normalmente mi interessi controbattere direttamente ai debunker, vista l’evidente patologia di comportamento mentale che li affligge: utilizzo del mantra dei due pesi e le due misure o del far citazioni non provate e sul filo ( e oltre ) della malafede... quando ci vuole, ci vuole!

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