Un blog a disposizione dei 9/11 Truth Seekers come spazio virtuale dove aggregare le indagini e gli articoli dei differenti ricercatori in un unico contenitore.

Ingegneri civili e strutturali indicano evidenze di demolizione controllate per tutte e TRE le torri del WTC

pubblico qui una traduzione del documento prodotto da AE911Truth...




Ho preparato, e quindi rendo disponibile, questa 'libera’ traduzione del documento
29 Structural and Civil Engineers Cite Evidence for Controlled Explosive Demolition in Collapses of All 3 WTC High-Rises on 9/11

Scritto in verione originale da Gregg Roberts e dallo staff di "Architects and Engineers for 9/11 Truth"... ( un gruppo di oltre 700 tra Architetti ed Ingenieri che, a fronte del loro sapere e delle loro esperienze tecniche maturate sul campo, fortemente dubitano delle conclusioni fornite dal NIST per "spiegare" la disintigrazione delle TRE torri ( WTC1, WTC2 e WTC7 ).

[ NOTA DEL TRADUTTORE ]:
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Per ognuno degli ingegneri che hanno contribuito alla formulazione di questo articolo, sono riportate a fondo pagina, licenze, titoli di studio, curriculum e quant’altro.
Come potete notare, tra questi nomi, non ce ne è nessuno che nel proprio curriculum ‘vanti qualifiche come: “ex-dj”, “perito balistico” o altre inutili amenità similari. Tutti seri, qualificati e capaci professionisti in campo strutturale.
Non invece come i ‘debunker’ che si lancino in teorie, critiche e ipotesi senza nemmeno avere minimamente le basi nemmeno per sapere di cosa stiano parlando.
A loro memoria resterà per sempre negli annali della storia la pessima figura fatta quando, alcuni debunker italiani, si erano impegnati anima e core a dimostrare che la causa del crollo del WTC7 era dovuta alla presenza dei serbatoi di combustibile nello stabile… idea talmente farlocca, falsa, spudoratamente falsa e priva di ogni giustificazione fisica che addirittutra lo stesso NIST la ha ufficialmente e catogoricamente negata ed esclusa!!!
Certo, tale fuffa non varrà mai quanto sostenere che “pilotare un Boeing è più facile che guidare una cinquecento ( ROTFL!!! ), ma resta pur sempre un buon indice per valutare il grado di onestà intellettuale di chi le formula.
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Titolo: 29 STRUCTURAL AND CIVIL ENGINEERS CITE EVIDENCE FOR CONTROLLED EXPLOSIVE DEMOLITION IN COLLAPSES OF ALL 3 WTC HIGH-RISES ON 9/11


* PER ALCUNI I DUBBI SONO INIZIATI FIN DA SUBITO *
Nathan Lomba, già solo guardando i vari replay dei collassi dei WTC trasmessi in televisone il 9/11 2001, grazie ai suoi studi e alle sue conoscenze, ha avuto modo, ben prima di voi o me, di notare e domandarsi: "c'è qualcosa che non torna in queste immagini" [ "Something is wrong with this picture" ].
"Come è possibile che le strutture siano collassate in modo praticamente simmetrico, quando invece il danno era chiramente NON simmetrico?" [ “How did the structures collapse in near-symmetrical fashion when the damage was clearly not symmetrical?” ].

E Lomba non era affatto il solo ad aver notato simili incogruenze, ma all'epoca, molti suoi colleghi avevano preferito tenere i loro dubbi per se stessi; lasciando così campo libero ai vari 'Scientific American', 'Journal of Engineering Mechanics', 'BBC', 'History Channel' e soprattutto alla FEMA e al NIST l'opportunità di raccontare le loro teorie ( teorie, tra l'altro, pure differenti e/o in contrasto tra di loro e molto sovente di pura 'fantasia' ) su come gli incendi, sviluppatisi a causa degli impatti degli aerei, avessero portato al collasso di tutte e tre le torri.

Finalmente nel 2006, Richard Gage iniziò a sollevare domande di carattere tecnico tra gli altri professionisti del campo circa la distruzione dei WTC 1 e 2 e sulla quella dei 47 piani del WTC7.
Coloro i quali ebbero tempo e voglia di valutare materiale e domande, convenirono con Gage che tutte le questioni vitali erano prive di risposte ufficali.
Ad oggi, oltre 30 ingenieri strutturali ( con le specifiche e scientifiche conoscenze per sapere ciò che è in grado di demolire un edificio e ciò che non lo è ), assieme ad oltre 700 architetti ed ingegneri hanno firmato la petizione per una nuova ( e ben più accurata ) indagine promossa da Architects and Engineers for 9/11 Truth.

Tutti costoro evidenziano dubbi circa i “collassi”, segnalando con preoccupazione le carenze delle versioni Ufficiali:
- molti, come Lomba, ritengono sospette le innaturali simmetrie dei tre crolli;
- alcuni evidenziano come ‘preoccupante’ la rapidità dei crolli ( indicata addirittura dalle fonti governative come “as essentially freefall acceleration”, ovvero senza ostacoli a rallentarla, praticamente in caduta libera );
- altri fanno notare come l’intensità degli incendi fossero relativamente ridotte;
- altri ancora chiedono come sia possibile che il troncone superiore del WTC2, inclinato e fuori asse, abbia potuto ‘raddrizzarsi’ da solo.

Da qualunque parte la si guardi… no!
I pezzi del puzzle non combaciano con quello che le versioni ufficiali ci hanno raccontato.
Inoltre, nuove documentazioni e nuove prove venute alla luce nel corso degli anni, altro non hanno fatto che aumentare l’iniziale senso di disagio e incredulità, soprattutto se teniamo presente che nessuno di questi dati è stato riportato nei report ufficiali.
In merito, ad esempio, possiamo citare:
- i racconti dei testimoni che esplicatamente parlano di esplosioni;
- la presenza di metallo fuso nelle macerie;
- i risultati delle analisi di laboratorio su campini di materilai prelevati presso i WTC, che indicano la presenza di materiali pirotecnici
[^ vedasi ad esempio lo studio d Harrit e la presenza di nano-thermite e anche QUI]

Molti ingegneri inoltre, controbatto con i loro ragionamenti e le loro conoscenze alle implausibilità e alle incongruenze del modello ideato da Bazant, ed etichettano come sciatto e basato su una metodologia disonesta e non corretta il Report della Fema del 2002 e quello del NIST del 2005.

Inoltre il collasso del WTC 7 (ricordiamolo: nemmeno mai colpito da nessun aeroplano) ha creato ancora maggiore sconcerto, così come il fatto che il relativo report sia stato posticipato per anni ( NdT: per poi giungere alla laconica conclusione che si sia trattato di un “extraordinary event” semplicemente mai accaduto né prima né dopo nel corso della storia ).


* SIMMETRIA ARTIFICIALE *
La simmetria dei collassi ha lasciato di stucco Paul Manson e Dennis Kollar.

Kollar è rimasto colpito dal fatto che i tre collassi siano stati “totali ed uniformi” [“totality and uniformity” ] e che i detriti siano precipitati restando sempre centrati sulla perpendicolare degli edifici.

Per citare Howard Pasternack, le torri avrebbero dovuto cadere “con un incremento dell’eccentricità al progredire della caduta” [ “with increasing eccentricity as the collapse progressed” ].

Per Frank Cullinan, questi collassi sistematci e ordinati, non solo necessitavano che molti punti di connessione strutturale “cedessero praticamente nello stesso momento” [ “nearly simultaneously” ], ma anche e soprattutto che cedessero “in ordine sequenziale” [ “in sequential order” ]. Ciò che abbiamo visto è semplicemente “impossibile che sia accaduto a causa di impatti laterali e incendi di breve durata e di ridotte intensità” [“impossible from asymmetrical impact loading and ...small, short-duration fires” ].
E infatti, per un ingegnere ( NdT: e non solo per loro aggiungerei io ) è ben difficile credere alle pretese affermazioni governative, secondo cui incendi sparpagliati possano aver avuto come conseguenza collassi così perfettamente ordinati.

David Scott parlando ai suoi colleghi dell’ Istituto degli Ingegneri Strutturali del Regno Unito, ha detto che un eventuale cedimento dei pilastri indeboliti dalle fiamme avrebbe dovuto evidenziare una “corposa ‘deviazione’ nella direzione, con cedimenti locali e asimmetrici, e con un progredire per stadi” [ “large deflection, asymmetric and local failure, and slow progress” ].

Andres Bjorkman è d’accordo con Scott sulla gradualità del processo, e aggiunge che “non può essere simultaneo in tutti i punti” [ “cannot be simultaneous everywhere” ].
Inoltre Bjorkman afferma che i cedimenti in caso di incendio “saranno sempre locali, causando il crollo della massa superiore ove appunto avvengono i collassi locali” [ “will always be local and topple the mass above in the direction of the local collapse” ]… ( NdT: cosa ben differente da quello che tutti abbiamo potuto vedere guardando i filamti delle disintegrazioni delle Torri ).

Per William Rice poi, è evidente aspettarsi che i cedimenti strutturali indotti da incendi, siano “erratici, soggetti ad inclinazioni e a torsioni” [ “tilting, erratic and twisting” ].

Ronald Brookman parla di “parziale collasso su un lato” [ “a partial collapse to the side” ].

Per Charles Pegelow collassi simmetrici necessitano del cedimento simultaneo di tutte le colonne di supporto, e quindi dichiara: “come è possibile che tutte le 47 colonne del core abbiano potuto cedere allo stesso istante?” [“How could all 47 core columns fail at the same instant?” ].
La sua opinione? Semplice: “nessun incendio può causare questo” [ “Fires could not do that” ].


* L’ ACCELERAZIONE IMPOSSIBILE DEI COLLASSI *
Per il National Institute of Standards and Technology (NIST NCSTAR 1 - Section 6.14.4 ) le Twin Towers collassarono “essenzialmente alla velocità di caduta libera” [ “essentially in free fall” ].

A tale proposito Brookman gli scrisse per avere delucidazioni su come fosse possibile che le macerie siano precipitate “con minima o nulla resistenza da parte della sottostante struttura integra” [ “with little or no resistance from the intact structure below” ].

William Rice, ad esempio, si pone questa ‘semplice’ domanda: come è possibile che ogni torre“sia inspiegabilmente collassata su se stessa, distruggendo tutte le 287 massicce colonne di ogni piano ( pur continuando a mantenere una velocità di caduta quasi pari alla velocità di caduta libera ), come se le 80000 tonnellate della sottostante struttura portante in acciaio non esistessero”? [ “inexplicably collapsed upon itself, crushing all 287 massive columns on each floor [while maintaining near-freefall speed] as if the 80,000 tons of supporting structural steel framework underneath didn’t exist” ].

Howard Pasternak fa ad esempio notare che i corpi in caduta dovrebbero seguire “il percorso di resitenza minima” [ “the path of least resistance” ], mentre secondo le versioni Ufficiali le macerie hanno seguito, fino al suolo, quello con la massima resistenza attraverso la ridondante, multiancorata struttura del core delle torri.

Kollar rimarca come le Twin Towers fossero state costruite con strutture ridondanti al fine di prevenire il fatto che chi ci lavorava dentro potesse soffrire ‘il maldimare’ dovuto all’oscillare delle torri nelle giornate di vento: “erano così ridondanti…gli edifici dovevano restare sufficientemente fermi, così da non dover oscillare” col vento [ “ There’s so much redundancy.... The building has to be stiff enough so it”doesn’t sway” ]

Scott fa notare come le colonne perimetrali, progettate appositamente per resistere alla forza degli urgani, sostenessero un carico “di solo circa il 10% della loro capacità” [ “about 10% of their ultimate capacity” ] nel vento leggero della mattina del 9/11.
[^ vedasi: “How Columns Will Be Designed for 110-Story Buildings,”Engineering News-Record, April 2, 1964 ]

Kellar, citando le parole di Skilling, Worthington, Helle e Jackson ( gli ingegneri che progettarono le Twin Towers ), dice che: il peso (la gravità) era “una parte del carico assolutamente trascurabile” [“a negligible part of the loading” ], “anche con tutte le colonne di lato tranciate, e pure anche con molte altre su altri due lati, le Torri avrebbero resistito a folate di vento a 100 miglia/ora” [ “ even with all the columns on one side cut, and several around the two corners, the Tower would still withstand 100 mile-per-hour winds” ].
[^ vedasi: James Glanz and Eric Lipton, City in the Sky: The Rise and Fall of the World Trade Center (New York: Times Books) ]

La rapidità con la quale le più che robuste strutture delle Torri cedettero, porta gli ingegneri a dire che ci si trova in presenza di una sfida alle leggi della Fisica!

Ad esempio, Claude Briscoe ( forte di ben 45 anni di esperienza come ingegnere strutturale ) sostiene pubblicamente che la versione dei collassi fornita dal governo, beh… “sfiderebbe la Leggi della Matematica, della Conservazione dell’Energia, e anche qualsiasi altro precedente comportamentale nei casi di cedimento strutturale” [ “seem to defy the laws of mechanics, conservation of energy, and known structural failure behavior” ].

Per meglio chiarire il concetto, possiamo affidarci al ragionamento di Paul W. Mason:
in base alla teoria raccontata dalle fonti uffciali infatti, l’energia cinetica delle macerie in caduta, avrebbe dovuto essere abbondantemente ‘assorbita’/’contrastata’ dall’energia necessaria a distruggere la struttura piegando, torcendo e spezzando le componenti metalliche e letteralmente polverizzando i 220 acri di cemento delle solette.
Ma riuscire in un simile sforzo e contemporaneamente mantenere una velocità di caduta praticamente pari a quella di caduta libera: “semplicemente non è fisicamente possibile” [ “simply not physically possible” ].
“Non c’era energia sufficiente a disposizione… per sgretolare, cadendo alla velocità di caduta libera, strutture massicce e ridondanti come quelle delle Torri avrebbe richiesto un’immensa quantità di esplosiva energia esterna” [ “There is not sufficient energy available.... For this massively strong structure to just crumble away at near-free-fall speed would have required immense amounts of explosive energy” ].


* INCENDI MODESTI CONTRO ESPLOSIONI *
Per quanto ben quattro account ufficiali sostengano che la distruzione di tutte e tre le WTC siano da imputare agli incendi, le fiamme non paiono essere state di intensità particolarmente elevata
[NdT: in merito agli incendi, vedasi anche questi miei altri articoli: QUI e QUI ].

il bello è che a conferma di ciò, basterebbe anche solo citare le stesse parole del NIST, quando dice che il combustibile degli aviogetti si consumò in appena 10 minuti! Si, avete letto bene! in appena 10 minuti!
[^ vedasi: QUI ]

E come saggiamente fa notare Scott, è da romarcare che “il NIST ammette tranquillamente che i materiali presenti negli uffici bruciarono solo per circa 15 o 20 minuti in tutte le parti dove degli incendi si svilupparono” [“They also acknowledged that office furniture burns for only 15 to 20 minutes in any one area” ].
[^ vedasi: QUI, pag. 183 ]

Sempre con le parole di Scott: “ci sono ampie evidenze che l’acciaio non abbia raggiunto temperature nemmeno vicine ai 600+ gradi centigradi ( 1200+ gradi Firenight ) necessari a causarne il cedimento” [ “There’sample evidence that the steel temperatures got nowhere close to the “600+ degrees Centigrade (1,200+ degrees Fahrenheit) required to cause failure” ].

David Hubner dice che nessun “inferno di fiamme” [ “raging inferno” ] si è visto nei video trasmessi.

Scott nota che fumo fuligginoso e fiamme di un rosso non particolarmente brillante indicano “incendi di temperature modeste… incendi in debito di combustibile” [ “cool fires ... fuel-starved fires” ].
A sostegno delle sue affermazioni, Scott riporta inoltre le affermazioni dei Pompieri che raggiunsero il 78° piano, zona dell’impatto, ovvero: “solo due piccole sacche di fiamme” [ “only two small fires” ], e quindi aggiunge che proprio queste testimonianze confermano che non si sia trattato di “1000 gradi centigradi di inferno di fiamme” [ “not the 1000-degree-Centigrade inferno” ], che le fonti governative pretendono di affermare.

Brookman sottolinea anche di come i pompieri del FDNY, professionisti addestrati a valutare i rischi di cedimenti strutturali a causa di incendi, non avessero alcun motivo per aspettarsi un collasso totale delle torri.

Scott fa notare come per quanto molti altri grattacieli a struttura portante in acciaio siano stati divorati da incendi ( di durata maggiore, con temperature più elevate, e con estensioni delle fiamme di gran lunga maggiori ) nessuno di questi sia collassato: “Come ingegneri sappiamo cosa un incendio può provocare e cosa no!” [ “As engineers we know what fire can do to steel and what it can’t” ].

Rice riporta come “oltre 1000 testimoni ascoltati hanno dichiarato di aver udito e/o visto molteplici esplosioni” [ “Over 100 recorded witnesses reported hearing and seeing multiple explosions” ].
[^ vedasi ad esempio: QUI ]

Brookman poi, ad ennesimo esempio, cita come “numerosi testimoni, comprese anche le stesse ‘Oral Histories’ dei pompieri del FDNY, descrivano di esplosioni secondarie… ben al di sotto dei piani degliimpatti” [
“numerous eyewitness accounts, including the FDNY oral histories, of secondary explosions ... well below the impact floors” ].

Sempre Brookman, in una sua lettera spedita ai parlamentari del Congresso, ha descritto come le “nuvole di polveri e macerie scagliate orizzontalemnete e verticalmente” [“explosive clouds of dust and debris moving horizontally and vertically” ] “non assomiglino minimamente ai processi fisici che si sviluppano nei casi di collassi gravitazionali indotti dal calore” [ “That does not look anything like a heat-induced, gravitational collapse mechanism” ].

Rice segnala come “le colonne perimetrali, pur pesando parecchie tonnellate l’una, siano state scagliate lateralmente fino a 600 ft di distanza” [ “perimeter columns weighing several tons each were ejected laterally up to [600] feet” ].
La sua logica conclusione? Semplice:“non è possibile senza l’ausilio di esplosivi” [ “Not possible without explosives” ].


* L’ARRESTO DEL MOMENTO ANGOLARE *
Come la Torre Sud iniziò a cedere, i 25 piani superiori si inclinarono come fossero una unica unità separata.

Brookman sostiene che “c’è qualcosa che non va” [ “The tilting block doesn’t look right” ], “il blocco superiore inclinato, dovrebbe continuare la rotazione e quindi precipitare al suolo” [ “continue to rotate and fall to the ground” ]. ( NdT: cosa invece ovviamente non accaduta! )

Edward Knesl e Lomba sostengono anche loro la medesima cosa.
Knesl: il modo in cui una simile struttura avrebbe dovuto cedere sarebbe stato quello di “cadere da un lato” [ “a fall over to the side” ];
Lomba: il modo in cui una simile struttura avrebbe dovuto cedere sarebbe stato quello di veere “cadere i piani superiori su un lato… e non con collasso concentrico e verticale” [ “a toppling of the upper floors to one side ... not a concentric, vertical collapse” ].

Per Brookman “è sembrato un’esplosione, la parte superiore ha iniziato ad inclinarsi verso la parte danneggiata, e quindi, improvvisamente, è venuta giù dritta come un fuso, disintegrandosi in tale processo” [ “It looked like an explosive event, (The upper section) began tilting toward the damage zone, and then suddenly dropped straight down and disintegrated in the process” ].


* L’INSPIEGABILE IMPLOSIONE DEL WTC 7 *
Se i ‘collassi’ delle Torri ( e le relative spiegazioni ufficiali ) già potevano essere condiderati duri da accettare, la distruzione del WTC 7 suscita perplessità addirittura maggiori!

Per Rice: “senza precedenti” [ “Unprecedented” ].
Per Huebner: “inspiegabile” [ “Unexplainable” ].
E Graham Inman ci tiene inoltre a precisare che “nessun aereo ha colpito questo edificio” [ “No plane hit this building” ].

E’ da evidenziare che la distruzione del WTC 7, a differenza delle altre due torri, non è stata fatta vedere ripetutamente dalle televisioni; e questo ha fatto sì che pochi americani abbiano potuto ragionare sulla totale demolizione del terzo garttacielo quel giorno.

Inoltre Rice fa notare che i media hanno “praticamente tenuto nascosto al pubblico il collasso del WTC 7” [ “basically kept the collapse of WTC Building #7 hidden from public view” ].

Kamal Obeid pondera e valuta che “un cedimento localizzato, in una struttura in acciaio come quella del WTC 7, non può causare un simile catastofico collasso come si trattasse di un castello di carte, senza la simultanea e guidata perdita di numerose colonne nei punti chiave dell’edificio” [ “A localized failure in a steel-framed building like WTC 7 cannot cause a catastrophic collapse like a house of cards without a simultaneous and patterned loss of several of its columns at key locations within the building” ].

Inman scrive che i video dell’implosione del WTC 7, mostrano “il simultaneo cedimento di tutte le colonne, anziché l’aspettato periodo di approccio” [ “simultaneous failure of all columns rather than (the expected) phased approach” ] nel quale le colonne non danneggiate avrebbero dovuto, in successione, offrire resistenza.

Per quanto al WTC 7 fossero tra l’altro ubicati importanti uffici sia della CIA, del Secret Service, del Dipartimento della Difesa ( DOD ) etc, Rice fa notare come, ‘stranamente’, la 9/11 Commission non abbia minimamente accennato al collasso del WTC 7.
L’inchiesta svolta dalla FEMA nel 2002 pur attribuendo la causa del collasso alle fiamme, ammette che “nella migliore delle ipotesi, la spiegazione fornita ha solo una bassa probabilità di accaddere” [ “best hypothesis has only a low probability of occurrence” ].
Mentre il Report del NIST del 2008, anche esso attribuente la causa alle fiamme, per spiegare come il collasso sia potuto accadere, è addirittura costretto a parlare espressamente di “evento straordinario” [ “extraordinary event” ].


* LE MACERIE COME RESPONSABILE FANTASMA *
Dopo il 9/11, il Dr. Zdene(k, offrì al mondo una ‘spiegazione razionale’ per la peggiore catastrofe tra i cedimenti strutturali mai avvenuti nella storia. Ad oggi, la sua ipotesi sta alla base della pretesa delle Versioni Ufficiali che i collassi fossero “inevitabili”.
[^ vedasi qui ]

Bjorkman sostiene che il modello matematico scelto da Bazant, ovvero quello che prevede che cadendo di un piano alla velocità di caduta libera, le macerie dei piani superiori, come se fossero un unico blocco, colpiscano fino a ridurla ad un cumulo di pezzi di metallo e polvere la struttura sottostante, sia piena di “affermazioni fumose, praticamente pure invenzioni” [“very misty allegations – actually inventions” ].
Il suo giudizio deriva dai suoi 35 anni di lavoro nel campo delle costruzioni e verifiche nautiche, progettazione di navi cisterna e navi passeggeri, e soprattutto dalle verifiche pratiche effettuate su navi a struttura metallica, in caso di collisioni. Mai prima del 9/11, afferma Bjorkmanè mai successo che “un oggetto più piccolo ( la parte superiore del WTC: di peso più modesto, effettivamente non ‘rigido’ in quanto non formato da un unico blocco ma bensì consistente di tante piccole parti legate tra di esse ) distruggesse quello più grande e robusto ( la parte inferiore del WTC, l’articolata e complessa struttura in acciaio sottostante ) solo grazie all’ “aiuto” della forza di gravità” [“a smaller bject (the light-weight, upper, actually non-rigid, flexible steel structure consisting of many smaller parts) destroyed the bigger and stronger other object (the complex steel structure below) only with the assistance of gravity” ].

Bjorkman ridicolizza la teoria di Bazant secondo inbase alla quale le 287 colonne del troncone superiore che precipita alla velocità di caduta libera, devono colpire in perfetta verticale, così come un martello deve colpire un chiodo per piantarlo, le 287 colonne sottostanti al fine di distruggere tutte la parti sottostanti. I metalli si piegano, si storcono, si deformano in quello che è il mondo abituale di lavoro di Biorkman, e inoltre… “non è nemmeno detto che il ‘martello’ colpisca il ‘chiodo’” [ “it is not certain that the hammer even hits the nail” ].
Nel mondo reale le colonne superiori, cadendo, possono mancare quelle sottostanti incastrandosi nelle strutture orizzontali, creando buchi nei pavimenti, i metalli si possono deformare, esistono tutta una serie di avvenimenti, di attriti che inevitabilmente assorbono energia; esistono “collisioni ‘morbide’( ovvero senza impatti violenti!)” [ “a soft collision (not impact!)” ] che aggrovigliano i piani danneggiati in mucchi disordinati che tendono all’equilibrio, ovvero ad arrestarene la caduta, ben prima di un collasso totale e completo.
I video mostrano che le “macerie-con-una-precisa-direzione” supposte da Bazant, si disintegrano “entro 3,5 secondi da quando la parte superiore inizia a cadere… prima addirittura che il collasso globale abbia inizio” [“within 3.5 seconds after the roof starts to fall.... before global collapse starts!” ].
Bjorkman sfida bazant e i seguaci della sua teoria a produrre mostrare “orari, analisi e spiegazioni” [ “timetable, analysis, and explanation” ] conformi con le evidenze che i video attestano, e quindi li sfida a quel punto a venirci “a raccontare… cosa effettivamente sia accaduto al blocco superiore” [ “And tell us ... what happened to the upper block!” ]


* METALLO FUSO CHE “SCORREVA COME FIUMI DI LAVA” *
Pegelowfa notare come l’acciaio inizi a sciogliersi a 2700° F, ovvero a quasi 1000° in più di quello che il combustibile degli aviogetti può produrre; e quindi si chiede e chiede: “perché il NIST nella sua indagine non ha preso in considerazione di valutare le testimonianze che riferivano di pozze di metallo fuso nelle macerie?” [ “Why did the NIST investigation not consider reports of molten steel in the wreckage?” ].

Il capitano dei pompieri del FDNY Philip Ruvolo ha testimoniato di aver visto nei sotterranei del WTC “metallo fuso… come fossi in una fonderia, come lava” [basements “molten steel ... like you were in a foundry, like lava.” ]
[^ vedasi Qui ]

Perfino Leslie Robertson, uno dei progettisti del WTC nonché un fautore delle teorie ufficiali dei collassi, ha dichiarato il 5 ottobre 2001, che “21 giorni dopo gli attacchi, il metallo fuso ancora scorreva” [“twenty-one days after the attack, molten steel was still running.” ]
[^ vedasi QUI ]

Richard Garlock, un ingegnere strutturale della stessa ditta di Robertson, ha detto: “scendendo sotto… tra le macerie, le colonne erano incandescenti, sciolte, liquefatte” [ “Going below.... the debris past the columns was red-hot, molten, running.” ]
[^ vedasi QUI ]

Dr. Abolhassan Astaneh-Asl, un altro support delle teorie ufficiali dei crolli nonché il primo ingegnere strutturale al quale è stato concesso di accedere all’acciao del WTC, ha dichiarato alla PBS: “ho visto rivoli di metallo fuso nel WTC” [ “I saw melting of girders in [the] World Trade Center” ].
[^ vedasi: QUI ]

Rice scrive che il combustibile degli aerei semplicemente non può sciogliere l’acciaio, ma “ma la thermite con le sue proprietà pirotecniche può… produrre temperature ben oltre i 4000 gradi Fahreneit…” [ “but thermite explosives/incendiaries can ... create temperatures in excess of 4000 degrees Fahrenheit...” ], risultando quindi benissimo in grado di “sciogliere e tagliare istantaneamente segmenti delle colonne e delle travi di acciaio” [ “instantly melting/severing short segments of steel columns and beams” ].

Rice e Obeid e Clark Townsend citano i risultati delle analisi chimiche effettuate dal Professore Steven Jones, analisi dalle quali risulta la presenza di thermite nelle macerie polverizzate delle WTC.
[^ vedasi QUI e anche QUI ]

Brookman si lancia oltre e addirittura sfida il NIST a spiegare la presenza delle micro “sfere ricche-di-ferro trovate nelle polveri del WTC” [ “iron-rich spheres found in the WTC dust” ], che appaiono essere micro gocce di ferro fuso solidificatesi.
[^ vedasi Qui ]


* PROVA CRUCIALE SOPRAVVIVE AI TENTATIVI DI DISCREDITO DEL REPORT FEMA 2002 *
Michael Donly dice che il Report 403 della FEMA [^ vedasi QUI è “incompleto, nella migliore delle ipotesi, o una opera di copertura, nella peggiore delle ipotesi” [was “incomplete at bestand a cover-up at worst” ], e lo dice con cognizione di causa proprio perché nel Appendix C.2 è presente uno studio metallurgico in cui espressamente è scritto che esistono: “prove di corrosione dell’acciaio, dovute a temperature molto elevate,… con susseguente fusione intergranulare” [“evidence of a severe high temperature corrosion attack on the steel ... with subsequent intergranular melting” ] che “hanno formato un liquido con elevata presenza di zolfo” [ ”forming a “sulfur-rich liquid” ] che “gravemente ha indebolito” [ “severely weaken(ed)” ] l’acciaio della struttura portante. Ma gli scienziati della FEMA, nell’ Appendix C.6, si son spinti anche oltre, ed hanno espressamente scritto che “nessuna chiara spiegazione per la presenza di zolfo è stata trovata” [ “no clear explanation for the source of the sulfur has been identified” ]; con le parole di Donly,una comportamento assolutamente inaccettabile: “lo studio presentato nel Report, ha scoperto un fenomeno inspiegabile ( nel contesto delle si ufficiali ) che potrebbe aver causato il collasso di tutte e tre le WTC, e ha espressamente scritto che ulteriori analisi sono necessarie, ma la FEMA queste ulteriori analisi non le ha fatte!” [ “The report has uncovered an unexplainable phenomenon (within the context of the official story) that may have led to the collapse of the 3 WTC buildings, and has stated that further study is needed, but FEMA has not proceeded with further research” ].

Le prove non solo sono state ignorate, ma distrutte!

I pompieri addirittura protestarono seriamente a Ground Zero per la dissacrazione dei corpi delle vittime per le frettolose modalità ‘spala e butta’ utilizzate nelle operazioni di rimozione dei rottami dell’acciaio delle strutture.
[^ vedasi: QUI ].

Huebner scrive: “la distruzione delle prove sulla scena del crimine non è in alcun modo scusabile” [“The destruction of the crime scene evidence is inexcusable” ]
Scott lamenta “il grande numero di evidenze forensiche” [“masses of vital forensic evidence” ] perdute in questa maniera.
Bill Manning, capo editore della rivista “Fire Engineering”, chiama l’investigazione della FEMA “una farsa malscritta” [“a half-baked farce.” ].
[^ vedasi QUI ]

Le parti di acciaio furono marchiate con numeri di identificazione per permetterne un riassemblaggio per le analisi, ma il riassemblaggio non venne mai né ordinato né fatto.
Brookman domanda e chiede: “perché l’acciaio fu frettolosamente spedito in Asia per essere riciclato, senza essere esaminato a fondo e con attenzione dagli esperti della sicurezza anti-incendio e dagli esperti strutturali” [ “Why was the steel ... not thoroughly examined by fire-safety and structural experts before being shipped to Asia for recycling?” ].
Pegelow, citando la denuncia del 2002, del Dr. Abolhassan Astaneh-Asl alla ‘House of Commitee on Science’, secondo la quale la FEMA tenne segrete alcune planigrafie, video e fotografie essenziali, accusa “la FEMA di aver ostacolato e distorto l’indagine” [“FEMA hampered and distorted the investigation” ].

Scott rimarca come una simile viziata metodologia sia stata accompagnata da teorie inadeguate che “non possono fisicamente spiegare la completa distruzione dei ‘core’ dei WTC”. Secondo Scott, la nozione della FEMA, secondo cui i le connessioni dei piani abbiano ceduto tutti contemporaneamente, sia sul lato delle pareti esterne sia verso i pilastri interni del core: è semplicemente “nemmeno plausibile” [ “ not too plausible” ].

Bill Genitsaris ritiene che un qualsiasi collasso in stile “pancake”, avrebbe comunque dovuto lasciare in piedi almeno alcune colonne portanti del core. Un tale tipo di cedimento strutturale avrebbe dovuto lasciare accartocciati sulla pianta dell’edificio almeno dozzine di solette e piani danneggiati. Ma nella realtà solo pochissime solette e piani furono rinvenute, anzi proprio poche.

Inoltre, la presentazione ingannevole dei risultati ha ulteriormente minato la credibilità della FEMA.

Tom Lackey, progettista di ponti per l’Agenzia dei Trasporti del Vermont, cita lo Studio del crollo del ponte di Minneapolis come “il genere di analisi e di spiegazione diretta„ che si sarebbe dovute compiere anche per le WTC ” [ “kind of analysis and straightforward explanation” the WTC needs” ].

Per Scoot, inoltre, il report della FEMA inanella ben poco di logica, al punto che addirittura alcune delle parti grafiche omettono pure i core delle torri e in alcune altre le colonne sono state disegnate spesse la metà e molto più lunghe di quanto fossero in realtà” [ “FEMA’s reports stack up poorly. Some of its graphics “omit the cores altogether, and some depict columns half as wide and twice as far apart as they actually were ” ].
In poche parole, Scott evidenzia “i tentativi di distorcere informazioni tecniche rilevanti” [ “attempts to distort important technical information” ].

Mason nota come abbiano voluto “farci passare per fessi” [ “taken for suckers” ], e Genitsaris invece, come abbiano cercato di “utilizzarci senza dicercelo” [ “stooged” ].

* IL MODELLO ELUSIVO E INCOMPLETO ELABORATO AL COMPUTER MINA LA VALIDITA’ DEL RAPPORTO DEL NIST ( 2005 ) *

Il Report del NIST, costato milioni di dollari, è ritenuto plausibile, da chi non si è preso la briga di leggersi tutte circa 10.000 pagine, per spiegare come gli incendi e gli aerei abbiano potuto distruggere le WTC.

Brookman fa notare come “il Report non solo non sia in grado di spiegare né il ‘perché’ né ‘come’ le Torri siano completamente collassate, ma addirittura affermi che ‘il collasso era diventato ‘inevitabile’, senza fornire alcuna spiegazione a tale affermazione” [ ““The report not only fails to explain why and how the towers completely collapsed, but it states that the collapse became inevitable without any further explanation” ]. A tal riguardo, Brookman, pone la seguente domanda retorica: come mai il NIST “ha preso in considerazione i principi di ‘conservazione dell’energia’ e di ‘momento’, solo fino all’istante PRIMA del collasso”? [ “considered conservation of energy and momentum principles only up to the moment prior to collapse” ].

Scott precisa la precedente domanda con le seguenti parole: perchè “il NIST ha interrotto le sue simulazioni computerizzate prima dell’inizioo dei collassi”? [ “NIST stopped its computerized models before the onset of collapse” ].

Ron Brookman rileva inoltre che “nessun calcolo è stato fatto per determinare cosa avvenne durante i crolli. Perché dovremmo mai accontentarci di una simile mancanza di risposta? In nessuna analisi seria che si rispetti, non si può ‘omettere per brevità’ la descrizione del meccanismo del collasso totale…” [ “No work was done to calculate what happened during the failure. Why are we content with this? The complete collapse mechanism ... cannot be ‘omitted for brevity’ in any comprehensive analysis” ].

Bijorkman inoltre notare che le pretese del NIST secondo cui un “attacco” [ “attack” ] di energia cinetica maggiore di quanta energia statica possedesse l’edificio, non risulta da nessun calcolo, né “da qualsiasi altra prova o da nessuna seria analisi strutturale” [ “by any evidence whatsoever or any serious structural analysis” ].

Quindi, mentre da un lato il NIST non riesce a compiere un lavoro serio sui problemi seri, dall’altra le voluminose edizioni delle pagine del Report sono tutte farcite di banalità atte a distrarre la gente
Mentre il NIST non riesce a mostrare essenziale funzioni sopra le edizioni centr.ali, i relativi numerosi volumi sono imballate con distrarre la banalità.

Hubner dall’alto dei suoi 25 anni di esperienza come ingegnere strutturale sovente pure chiamato a svolgere indagini foresnsiche nei casi di cedimenti strutturali, paragona gli ‘sforzi’ del NIST a quelli di “un compitino scolastico, dove si continuano ad aggiungere parole su parole, solo per rendere il tema più lungo. Tante pagine di nulla assoluto! Indubbiamente uno sforzo volto a nascondere qualcosa [ “college paper where you just keep adding [stuffing] to make the paper longer. Lots of pages of nothing! Definitely trying to cover up something” ].

Brookman ha chiesto ai ricercatori del NIST di spiegare “la polverizzazione completa dei materiali da costruzione e degli altri materiali presenti nonché di spiegare le nubi visibilmente esplosive di polvere, di cenere e di residui” [“complete pulverization of building materials and contents” and “visibly explosive clouds of dust, ash, and debris” ].
Non ha ricevuto dal NIST alcuna risposta.
“Credo nelle leggi di fisica” [“I believe in the laws of physics ” ] ha scritto Brookman, “e mi baso su di esse tutti i giorni” [ “and rely on them every day” ].

Pasternack dichiara che accettare il report del NIST “necessita molteplici contorti atti di fede per eventi altamente improbabili” [ “seem to require multiple leaps of faith in highly improbable events” ].

Scott ben evidenzia come anche inserendo a computer, per temperature e danni, le stime più di manica larga del NIST, non è possibile ottenere nella simulazione alcun collasso! Quelli del NIST hanno “semplicemente aggiustato gli input nel programma, fino ad ottenere il risultato desiderato” [ “simply adjust the input until the desired outcome is achieved” ].

Scott ritiene che il NIST abbia sovrastimato i danni alle colonne del core, quasi certamente abbia sovrastimato le temperature alle quali l’acciaio possa essersi scaldato, e sicuramente sovrastimato i danni all’impianto antincendio. Un’inchiesta dovrebbe “basarsi su deduzioni logiche, ragionamenti e sul principio di conservazione dell’energia, e non su ragionamenti circolari, continui aggiustamenti dei modelli di analisi al solo fine di ottenere un risultato coerente con ciò che aprioristicamente si è deciso di ottenere” [ “rely on logical deduction, reason and first-principle analysis, not circular reasoning and adjusting models to get agreement with a preconceived explanation ” ].

* IL COLLASSO ALLA VELOCITA’ DI CADUTA LIBERA DEI 47 PIANI DEL WTC7, SFIDA IL REPORT DEL NIST (2008) *

Pochi anni fa, Shyam Sunder, del NIST, ha ammesso ai giornalisti del New York Times, che “Abbiamo avuto difficoltà per venire a capo del WTC 7” [ “We’ve had trouble getting a handle on building No. 7” ].

David Topete chiede come sia possibile che nessun altro edificio circostante sia collassato, nemmeno quelli decisamente molto più danneggiati da incendi e dalle macerie delle Twin Towers.

Il recente Report del NIST sul WTC 7 attribuisce la colpa unicamente alla ‘mitica’ colonna numero 79, il cui cedimento avrebbe causato il collasso, praticamente simmetrico, e totale dell’edificio; inoltre ed espressamente il Report specifica che gli incendi presenti al WTC 7 erano “normali incendi di uffici” [ “normal office fires” ] che al massimo bruciarono per 20 minuti un po’ in ogni direzione prima di estinguersi.

Obeid rigetta l’idea che una sola colonna cadendo possa far crollare anche tutte le altre.
“Non è possibile che un cedimento locale nella struttura inferiore possa propagarsi orizzontalemente”. [ “It is not possible for a local failure within the lower structure to spread horizontally,” he wrote recently. “Such a failure would cause a break-away ... instead of pulling the structure with it” ].

Anche se l’idea proposta dal NIST , ovvero fossimo in presenza di una ‘progressione orizzontale’, fosse accaduta “l’edificio non avrebbe potuto collassare in maniera così uniforme e simmetrica. Per ottenere un simile tipo di collasso, tutte le colonne del core avrebbero dovuto essere tranciate esattamente allo stesso momento” [“the building would not have collapsed so neatly and symmetrically. All core columns have to be severed at the same time to make such a collapse” ].

* DOMANDE CHE DANNO FASTIDIO MA CHE RICHIEDONO RISPOSTE *

Per per conservare l'America “delle libertà senza precedenti” [“unprecedented
freedoms” ] , Clayton Simmons ha detto: “dobbiamo perseguire la verità/i>” [ “we must pursue the truth” ]. A Simmons dà fastidio che “sia come la mia professione possa essere coinvolta/complice nell’evidente ‘cover-up’, sia di come i media si rifiutino di porre domande importanti” [ “my profession’s involvement in this apparent cover-up and the media’s refusal to address important questions” ].

Anche Scott esprime le sue perplessità su come le risposte fornite dagli ingegneri strutturali “siano state sconcertatamente poste sotto silenzio” [ “has been amazingly muted” ] addirittura trattate in piena “indifferenza” [ “uninterested” ].

Rice ha notato come anche i politici non abbiano mostrato alcun interesse.

Genistsaris nota come molta gente “sia rimasta volutamente ignorante” [ “remain willfully ignorant” ],
“Pensano che il 9711 non influisca sulle loro vite quotidiane… nonostante l’evidente restrizione delle libertà individuali” [ “They believe that 9/11 does not affect their lives ... regardless of the fact that our freedoms are being taken from us” ].

Per Brookman la ragione può essere che “fa paura guardare in profondità agli avvenimenti e quindi percepirne le implicazioni” [ “painful to look directly at the events and consider the implications” ].

William Acri ritiene che in base al giuramamento degli ingegneri ( “mantenere la sicurezza pubblica come bene superiore ad ogni altro” [ “to hold public safety above all else” ], debba implicare che gli ingegneri pongano domande!

Scott scrive che se tre moderni grattacieli a struttura portante in acciaio, dopo meno di due ore di limitati incendi, possono davvero subire collassi progressi totali, solo a causa della e fiamme e tuttalpiù per i danni alle protezioni antincendio, allora: “abbiamo il dovere di capire come ciò accada!!!” [ “we need to understand WHY!” ].

Inman giustamente si chiede come mai, se il WTC 7 è davvero collassato a causa di un incendio localizzato, perché i proprietari e le agenzie di assicurazioni non hanno fatto causa ai progettisti?
“O la progettazione del WTC 7 era criminalmente errata, o qualche altro motivo, che nulla ha a che fare né con la progettazione né con gli incendi” [ “Either the building design was criminally faulty, or other causes not related to the structural design or fire” ] ha distrutto il wtc 7.

* PERCHE’ LE PROVE GIUDIZIARIE BASATE SULLA SCIENZA DOVREBBERO ESSERE TABOO? *

Da tutti gli Stati uniti, dall’Australia, Canada, regno Unito, Francia: gli ingegneri strutturali contattati per questo articolo, si sono uniti agli altri (attualmente ) 675
Architects and Engineers for 9/11 Truth, nel chiedere ad alta voce una nuova indagine sulle catastrofiche distruzione di tutte e tre le torri del WTC l’undici settembre 2001.

“Le implicazioni dell’ipotesi di una demolizione controllata, come ben evidenziato sul sito AE911TRUTH, sono talmente forti da far barcollare!” [ “The implications of the controlled demolition hypothesis as outlined on the AE911Truth.org website are staggering” ], fa notare Richard Gage, membro fondatore di AE911Truth.
“Invitiamo quindi tutti gli americani a esaminare le prove giudiziali basate sulla scienza con molta attenzione, e quindi trarne le proprie conclusioni” [ “We therefore invite all Americans to examine the science-based forensic evidence very carefully and come to their own conclusions” ].

A conclusione a cui giunge Lomba, partendo dalle sue iniziali percezioni e validandole nel susseguente sviluppo, è chiara e diretta: “Anche se, per puro amore della discussione, dovessimo accettare l’ipotesi per la quale le protezioni antiincendio fossero fuori uso e che le fiamme fossero riuscite ad indebolire l’acciaio, questo non sarebbe sufficiente a spiegare la natura relativamehte ‘concentrica’ dei collassi” [ “Even if, for the sake of discussion, we accept the hypothesis that the fire protection was damaged and the fires somehow weakened the steel frames, that still does not explain the relatively concentric nature of the failures” ].

Scott conclude sfidando i suoi colleghi ingegneri strutturali con queste parole: “il comportamento tre torri del WTC combacia con quello delle demolizioni controllate. Non combacia con quello di cedimenti per incendio.
Abbiamo fior fior di esperti nel settore ad affermalo.
Abbiamo anche il Coraggio per dirlo apertamente?” [ “The building performance on 9/11 matched controlled demolition. It does not match fire-induced collapse. We have the expertise to discern this. Do we have the
Courage to broadcast it?” ].
/// - ///

A Seguire le schede ‘tecniche’ degli ingegneri strutturali che hanno rilasciato le dichiarazioni e che hanno firmato la petizione per una nuova indagine… come dicevo ad inizio articolo, tutti affermati esperti nel campo e nessun ‘ex-dj’… vorrà dire qualcosa, no?!

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William W. Acri
P.Eng. Lic: 143016 BASc Toronto, ON – Canada
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Antonio Arthay
P.E., Lic: 57912, M.S., Structural Engineering, Illinois; West Palm Beach, FL
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Anders Björkman
Naval architect & Marine engineer *M.Sc. Beausoleil, Alpes Maritime – France
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Claude Robert Briscoe
P.E. Lic: Civil Engineer C17546 – California BS Engineering, UCLA Santa Rosa, CA
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Ronald H. Brookman
Structural Engineer Lic: Structural Engineer 3653 CA Civil Engineer 44654 CA, B.S. & M.S. Engineering, U.C. Davis Novato, CA
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Frank J. Cullinan
P.E. Civil Engineer Lic: C 50794 CA B.S. Civil Engineering Trinidad, CA
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Erwin De Jong
MSc Mechanical and Structural Engineering, Master, The Hague, Zuid Holland – The Netherlands
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Michael T. Donly
P.E., Structural/Civil Engineer New Jersey B.S.C.E. N.J. Institute of Technology
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Rick Fowlkes
P.E. Lic: 13162 AZ/ 35889 CA BSCE & MBA Mesa, AZ
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Bill Genitsaris
Consulting Structural Engineer & Builder BA Engineering, Uni. Of Melbourne Melbourne, VIC – Australia
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David G. Huebner
P.E. Lic: 6201036077 MI Professional Engineer BSCE Auburn Hills, MI
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Edward E. Knesl
P.E., S.E. Lic: C 22102 AZ, S 22172 AZ M.S. Engineering Phoenix, AZ
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Dennis J. Kollar
P.E., Structural Engineer Lic: 34422-6 Professional Engineer exp 2008 B.S. + Graduate Coursework West Bend, WI
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Thomas H. Lackey
P.E. Engineer Lic: 018-0005701 VT B.S.C.E., UVM 1985 Stowe, VT
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Nathan S. Lomba
P.E., S.E., M.ASCE; 4132 C/S ID, C43284 CA; B.S.C.E., U. of Colorado; Eureka, CA
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Paul W. Mason
Structural Engineer; Engineers Australia Member #34040 (Also Association of Professional Engineers, Scientists & managers, Australia, member # 222349); Melbourne, VIC – Australia
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Travis McCoy
Design Engineer, BS Civil Engineering, Cincinnati, OH
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Dr. Robert T. Mote
PhD, Structural Engineer,Lic: APEGGA, B.Eng (Hons), Calgary, AB – Canada
--
Arthur Nelson
P.E. Lic: MA PE 32785 M.Sc., Structural Eng, Northeastern Seekonk, MA
--
Kamal S. Obeid
SE, PE Lic: Structural Engineer 2826 CA, Civil Engineer 35214 MSCE, UC Berkeley, Fremont, CA
--
Howard Pasternack
B.A.Sc., P.Eng. Lic: 90261421 B.A.Sc. Civil Eng., U. of Toronto Toronto, ON – Canada
--
Charles N. Pegelow
PE, Civil Engineer. Lic Calif CE 26344 exp 2008 Houston, TX
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William Rice
P.E. Lic: 018-0002991 VT MS Civil Engineering, Cornell Univ. Randolph Center, VT
--
Jérôme Royer
Engineer, Mechanical Engineering, Paris – France
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Alaa Rustom
Structural and Geotechnical Civil Engineer, BSC Structural and Geotechnical Civil En Ottawa, ON – Canada
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David Scott
AMICE, CEng, MIStructE Beng Auchterarder, Perthshire – Great Britain
--
Clayton J. Simmons
P.E., Associate Engineer Lic: 72749 (CE) CA B.S.C.E., Brigham Young University, Santa Rosa, CA
--
David Topete
S.E. Lic: S4793 CA C59280 CA B.S. Civil Engineering, Santa Clara U San Francisco, CA
--
Clark W. Townsend
Civil Engineer Lic: C47921 CA BSCE CSUFort Collins, Colorado Sacramento, CA
--
Traduzione e note: Bambooboy


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